Mostre, eventi, musei e monumenti: Progetto Domus Aurea.

Dopo la chiusura nel 2006, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ha completato il Progetto definitivo per il risanamento della parte superiore alla Domus Aurea, che ha sviluppato, attraverso diverse fasi di sperimentazione teorica e applicativa, le indicazioni del Progetto preliminare del marzo 2011, seguendo le indicazioni dei Comitati di Settore per i Beni Archeologici e per i Beni Architettonici e Paesaggistici riuniti in seduta congiunta l’11 aprile 2011.

progetto domus aurea

Il gruppo di progettazione della SSBAR, integrato da specialisti esterni competenti per le questioni fisico/ambientali, idrauliche e bio-botaniche, ha testato i comportamenti fisico/ambientali del Monumento  in presenza di differenti soluzioni  tecniche  di un nuovo giardino sostenibile per la conservazione della Domus Aurea, che dovrà integralmente sostituire l’attuale.

La prima parte del progetto riguarda l’integrale rimozione del giardino attuale, lo scavo archeologico con l’esposizione della superficie antica del Monumento e l’essenziale attività di consolidamento, ricucitura delle lesioni e di integrazione delle lacune.

Sul piano antico risanato sarà approntato il Sistema Integrato di Protezione che connette il monumento sotterraneo alla superficie calpestabile del nuovo giardino, abbattendo del 70% l’attuale peso. Il Sistema, inferiore a un metro di spessore, non consiste in una semplice impermeabilizzazione, ma integra a questa la coibentazione per il mantenimento dell’umidità superiore finalizzata a garantire la vitalità del nuovo giardino superiore e un articolato sistema drenaggio per il mantenimento del livello ottimale di umidità delle strutture sottostanti, prevedendo infine la possibilità di intervenire al di sotto dello strato profondo di impermeabilizzazione in caso di variazione di umidità. Tale Sistema determina, per le sue caratteristiche, un intrinseco aumento generale della sicurezza e sarà controllato da un Sistema di monitoraggio dei dati sensibili.

E’ prevista un’articolazione distribuita sulla superficie interessata estesa ca. mq 16.000 in 22 bacini che dal punto di vista idraulico e costruttivo hanno una funzionalità autonoma. Tale concezione risponde a più di un’ esigenza dettata sia dalla notevole estensione della superficie da trattare che comporterà in ogni caso una successione temporale nella realizzazione del progetto (il cronoprogramma prevede 7 Fasi in 4 anni), sia dalla necessità di una compartimentazione utile a favorirne la gestione e l’individuazione di eventuali problemi nel corso della sua gestione.

Il progetto del “Giardino della Domus Aurea” all’interno del Colle Oppio, ha confermato la volontà di recuperare e integrare la percezione dei due monumenti antichi, quello  ipogeo e più antico (Domus Aurea) con quello superiore e più recente (Terme di Traiano) attraverso l’accentuazione visiva dall’esterno di elementi architettonici della Domus Aurea.

La necessaria assenza di elementi arborei verticali, è stata risarcita con un’accurata scelta di essenze floreali e a verde che si dispongono negli ampi spazi sottolineando la lettura degli ambiti architettonici antichi. Così come già previsto nel Progetto preliminare, il giardino – ancorché vincolato per la sua gestione alla sicurezza del Sistema integrato di protezione e del relativo Sistema di monitoraggio – intende riproporre la funzionalità antica della vasta terrazza del complesso termale di Traiano, nel quale si sviluppava in modo monumentale, l’idea del luogo pubblico “polifunzionale” nel quale cultura e cura del corpo trovavano una sintesi.

Il gruppo di progettazione della SSBAR, integrato da specialisti esterni competenti per le questioni fisico/ambientali, idrauliche e bio-botaniche, ha testato i comportamenti fisico/ambientali del Monumento  in presenza di differenti soluzioni  tecniche  di un nuovo giardino sostenibile per la conservazione della Domus Aurea, che dovrà integralmente sostituire l’attuale.

La prima parte del progetto riguarda l’integrale rimozione del giardino attuale, lo scavo archeologico con l’esposizione della superficie antica del Monumento e l’essenziale attività di consolidamento, ricucitura delle lesioni e di integrazione delle lacune.

Sul piano antico risanato sarà approntato il Sistema Integrato di Protezione che connette il monumento sotterraneo alla superficie calpestabile del nuovo giardino, abbattendo del 70% l’attuale peso. Il Sistema, inferiore a un metro di spessore, non consiste in una semplice impermeabilizzazione, ma integra a questa la coibentazione per il mantenimento dell’umidità superiore finalizzata a garantire la vitalità del nuovo giardino superiore e un articolato sistema drenaggio per il mantenimento del livello ottimale di umidità delle strutture sottostanti, prevedendo infine la possibilità di intervenire al di sotto dello strato profondo di impermeabilizzazione in caso di variazione di umidità. Tale Sistema determina, per le sue caratteristiche, un intrinseco aumento generale della sicurezza e sarà controllato da un Sistema di monitoraggio dei dati sensibili.

E’ prevista un’articolazione distribuita sulla superficie interessata estesa ca. mq 16.000 in 22 bacini che dal punto di vista idraulico e costruttivo hanno una funzionalità autonoma. Tale concezione risponde a più di un’ esigenza dettata sia dalla notevole estensione della superficie da trattare che comporterà in ogni caso una successione temporale nella realizzazione del progetto (il cronoprogramma prevede 7 Fasi in 4 anni), sia dalla necessità di una compartimentazione utile a favorirne la gestione e l’individuazione di eventuali problemi nel corso della sua gestione.

Il progetto del “Giardino della Domus Aurea” all’interno del Colle Oppio, ha confermato la volontà di recuperare e integrare la percezione dei due monumenti antichi, quello  ipogeo e più antico (Domus Aurea) con quello superiore e più recente (Terme di Traiano) attraverso l’accentuazione visiva dall’esterno di elementi architettonici della Domus Aurea.

La necessaria assenza di elementi arborei verticali, è stata risarcita con un’accurata scelta di essenze floreali e a verde che si dispongono negli ampi spazi sottolineando la lettura degli ambiti architettonici antichi. Così come già previsto nel Progetto preliminare, il giardino – ancorché vincolato per la sua gestione alla sicurezza del Sistema integrato di protezione e del relativo Sistema di monitoraggio – intende riproporre la funzionalità antica della vasta terrazza del complesso termale di Traiano, nel quale si sviluppava in modo monumentale, l’idea del luogo pubblico “polifunzionale” nel quale cultura e cura del corpo trovavano una sintesi.

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