Il Museo archeologico nazionale 'Vito Capialbi' è tra i primi in Calabria.
Con la sua mole maestosa e austera, dalla sommità della collina su cui è costruito, l'antico maniero domina incontrastato il paesaggio circostante, offrendo ai suoi visitatori panorami e tramonti mozzafiato sul Mar Tirreno, le Serre Vibonesi e l'Aspromonte, fino alla Sicilia e alle Isole Eolie.
Museo archeologico nazionale 'Vito Capialbi'.
Il Museo è stato istituito nel 1969 ed è tra i primi in Calabria per fondazione dopo il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, noto in tutto il mondo per i famosi Bronzi di Riace.
L'origine del nome.
Nato da un accordo tra l'allora Soprintendenza, il Comune e il locale Lions Club, è intitolato al conte Vito Capialbi, illustre erudita e studioso di antichità (1790-1853), che per primo riunì nella sua collezione, conservata proprio nel suo palazzo adiacente al Castello, le testimonianze del passato antico della città.
Negli anni le collezioni museali si sono progressivamente arricchite grazie alle ricerche compiute dalla Soprintendenza archeologica calabrese.
La collezione Capialbi.
La grande sala al primo piano è occupata dalle offerte votive dei santuari di età greca, soprattutto quello di località Scrimbia, con la collezione di ceramiche e soprattutto le rare e preziose armi in bronzo.
La nercropoli greca.
Percorrendo la torre Sud si ha accesso al piano inferiore, dedicato alla necropoli greca, tra cui emerge il corredo della tomba 19, una sepoltura degli inizi del IV secolo a.C., al cui interno fu rinvenuta la celebre e preziosissima laminetta aurea con testo orfico, una delle testimonianze epigrafiche più importanti di tutta la Magna Grecia.
Una ricca collezione statuaria.
L’ultima sezione è dedicata alla città romana, con una ricca collezione statuaria tra cui spiccano il ritratto di Marco Agrippa e un busto femminile in basanite di età giulio-claudia.
El Museo fue fundado en 1969 y lleva el nombre del Conde Vito Capialbi (1790-1853). Estudioso del lugar animado por un espíritu anticuario, fue el primero en recoger y custodiar los testimonios de la vida de la ciudad, reconstruyendo su historia desde la fundación de la colonia locresa de Hipponion hasta el establecimiento de la colonia romana de Valentia. Inicialmente ubicado en el antiguo Palacio Gagliardi, desde 1995 el Museo se encuentra en el Castillo Normando-Suabo de la ciudad que, en su estructura original y más antigua, se remonta a la época de Federico II. La reutilización del imponente conjunto monumental fue posible gracias a una cuidadosa restauración y recuperación funcional.
RispondiEliminaLos materiales expuestos proceden de excavaciones realizadas en la ciudad y en su territorio a partir de la primera investigación realizada por Paolo Orsi en 1921. Junto a los hallazgos encontrados en las investigaciones arqueológicas, se encuentran los de las prestigiosas colecciones Capialbi, Cordopatri y Albanese. ilustrar la historia y la arqueología de la zona, desde la prehistoria (primer piso) hasta la época griega (planta baja y primer piso) y la época romana y medieval (planta baja) con artefactos de la época protohistórica y con hallazgos de excavaciones realizadas en las áreas sagradas de la ciudad de Magna Graecia. El área sagrada de Scrimbia ha devuelto artefactos que datan de finales del siglo VII y finales del siglo V a. C.: cerámica corintia, rodia y ática, incluidas las grandes, cuencos y cascos de bronce, estatuillas votivas y orfebres de considerable calidad, incluyendo aretes, anillos, broches, alfileres.
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