Il Museo d'Arte e Storia Antica Ebraica si impone all'interno per la ricchezza delle decorazioni e per le sue sorprendenti dimensioni.

La Sinagoga di Casale Monferrato fu edificata nel centro del ghetto nel 1595 ed è un monumento di notevole inte-ressse storico.

Esteriormente non presenta ele­menti architettonici di particolare rilievo, ma al suo interno è riccamente decorata con pregevoli tarsie lignee e stucchi in gesso.

Nel 1866 fu ese­guita la costruzione del pulpito in legno scolpito e dorato.



  Indirizzo: Via Salomone Olper 44
Casale Monferrato
Telefono 0142 - 71807
Aperto Domenica ore 10-13 e 15-18

Website del Museo di Arte Ebraica di Casale Monferrato

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Nel complesso della Sinagoga, la mostra è allesti­ta nel matroneo al primo e secondo piano e con­tiene pezzi di alto pregio e valore artistico alter­nati a documenti storici di grande importanza.

La sua realizzazione è stata possibile grazie al deposito di arredi per il culto da parte delle Comunità Israelitiche di Vercelli, Torino, Alessandria. Asti e Genova, oltre a lasciti di famiglie ebraiche piemontesi.

Fra gli oggetti esposti: le Tavole della Legge del XVIII secolo, un servizio per la circoncisione dell'Ottocento, numerosi e pregevoli rimonim (terminali per rotoli della Legge) e atarot (corone per i rotoli della Legge) sbalzati, cesellati o in filigrana d'argento.

Di ri­lievo un parokhet (cortina per l'Arca Santa) del Seicento e un me'il (mantello per i rotoli della Legge) della seconda metà del Settecento, di vel­luto rosso ricamato con fili d'argento dorato. Interessante la raccolta libraria della Comunità, contenente manoscritti e testi religiosi fra cui i volumi con i verbali del Consiglio dell'Università Israelitica di Casale dal 1588 a oggi.

Nella parte storica si possono ammirare pergamene datate, firmate e bollate dai Marchesi di Mantova e del Monferrato, Guglielmo e Vincen­zo Gonzaga, e dal Cardinale Federico Sforza.


Es­se contengono tolleranze e concessioni alla po­polazione ebraica, e si parla inoltre dei rapporti instaurati fra gli ebrei e i cristiani e dei contributi che i Signori esigevano continuamente dalla Co­munità di Casale Monferrato.


Il museo di Storia Ebraica di Casale, situato in vicolo Olper, nel cuore dell'antico ghetto, possiede una vasta raccolta di oggetti cerimoniali ebraici.

La collezione, straordinaria per la qualita' e la quantit delle opere esposte e' ospitata nei locali dei matronei della restaurata Sinagoga; edificio che merita a sua volta una attenta visita.

Il Tempio, pur caratterizzato all'esterno da una facciata anonima e priva di rilievo, si impone all'interno per la ricchezza delle decorazioni e per le sue sorprendenti dimensioni.

Sorto nel 1595 per il volere di una Comunita' all'epoca assai fiorente, fu testimone del clima di distensione dovuto ai favorevoli decreti dei paleologi, prima, e dei Gonzaga, poi, ma anche delle penose restrizioni e delle frequenti prepotenze causate dagli eccessi dell'intolleranza religiosa.

Passato pressoche' incolume il periodo dei lunghi assedi sostenuti da Casale nel 1628 e 1652, il Tempio fu ampliato nel 1718 e divenne, a partire dal 1745, il nucleo del Ghetto, voluto da un decreto sabaudo che imponeva agli ebrei piemontesi di vivere e svolgere le proprie attivita' in luoghi separati dal resto della cittadinanza.

Dopo gli aneliti alla liberta' e all'uguaglianza diffusi dalla Rivoluzione Francese e il ritorno alle antiche limitazioni inasprite dalla Restaurazione, finalmente lo Statuto Albertino del 29 Marzo 1848 proclamo' l'uguaglianza di tutti i culti e sanci' l'emancipazione del popolo ebraico in Italia.

Nuovi ampliamenti furono cosi' portati a termine, specialmente per cio' che riguardava i matronei. 

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Commenti

  1. A completamento dei lavori di restauro del complesso comunitario casalese è stato allestito dall'Arch. Giulio Bourbon anche il Museo di Arte e Storia Antica Ebraica, uno dei migliori e più completi a livello mondiale. La collezione, straordinaria per la qualità e la quantità delle opere esposte, è ospitata nei locali del matroneo della sinagoga.

    Gli oggetti d'arte costituenti la collezione, in continuo aumento, provengono da prestiti di altre sinagoghe, da case private (dove venivano utilizzati per i momenti di culto familiare e per l'osservanza dei precetti religiosi), da acquisti effettuati sul mercato antiquario, comunque sempre dopo lunghe, minuziose, esperte verifiche.

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